Sicurezza stradale

 

- Papà, papà! Fermati! C'è uno sdraiato per terra sul bordo della strada... sembra non sia molto in forma... non si muove più!

 

Pier Carlo lancia uno sguardo dal vetro laterale e non riesce a trattenere un’espressione di repulsione.

-  Che vergogna, ubriaco alle 9.00 di domenica mattina, ma dove andremo a finire con questa gioventù!

- Ma papà! Guarda che sembrava ferito, potevamo fermarci … forse aveva bisogno d’aiuto!

- Dai, su Luca, se ci dobbiamo fermare per aiutare tutti gli irresponsabili che trascorrono la notte nei night per trovarsi ubriachi fradici la domenica mattina lungo la strada, ci metteremmo ore per arrivare in chiesa. E poi, sai benissimo che sono io che predico questa mattina, non i posso permettere di arrivare in ritardo, sarebbe proprio una brutta testimonianza. E sai anche che una predicazione senza buona testimonianza è come …

Ma Luca non sta più ascoltando, ha rimesso le cuffie e si accontenta di alzare le spalle.

 

***

- E poi, cavolo! E domenica, non bisogna esagerare, sono un’assistente sociale non una suora. Posso impegnarmi ad avere compassione in settimana, a fare il mio lavoro nel modo più umano possibile ma ci sono dei limiti! Eh, così non ci siamo! Ad un certo punto la gente si deve assumere le proprie responsabilità. Se non la fai arrivare fino in fondo all’esperienza non progredirà mai. E poi gli alcolizzati, non sono cosa mia. Francamente, gonfiarsi di alcol fino a rimanere in quello stato alle 10 del mattino, ce ne vuole.

Sofia lancia un’ultima occhiata al retrovisore e accelera senza voltarsi più.

-  E poi sono pure in ritardo per il culto e questa mattina canto nel gruppo di lode …

 

***

I freni fischiano, gemono, scricchiolano, gli enormi pneumatici lasciano sull’asfalto una strisciata di diversi metri e, alla fine, il semi rimorchio si ferma bloccando praticamente tutta la strada. Vladimir apre lo sportello al volo e si precipita al bordo della strada.

-  Hei! Questo qui non sta mica bene!

Risale con un balzo in cabina per prendere una bottiglia d’acqua. Ne versa un po’ sul viso tumefatto del ragazzo che apre gli occhi a fatica.

-  Aahh! Ho la testa che esplode.

-  Ma, cosa t’è successo?

- Beh, lavoro dal benzinaio e alle 5 stamattina ho perso il pullman. Facevo l’autostop e si è fermata una macchina di gentaglia… mi hanno rubato il cellulare, il portafoglio e poi mi hanno riempito di botte … Forse non ho niente di rotto ma… aahhiii, che male!

- Ascolta, io sono Vladimir e faccio l’autista, ora ti aiuterò a salire in cabina con me, non è un’ambulanza ma ce la possiamo fare. Aggrappati a me, andiamo. Dove abiti?

-  Eh… veramente … questo è un altro problema, ma mi hanno buttato fuori di casa, sai sono studente di giorno e benzinaio di notte … ma non è che si guadagna molto …

-  Ok, ho capito.  … Senti, a 10 km c’è un piccolo motel, non è l’Hilton ma è pulito. Prendono i buoni pasto, io ne ho un bel po’ … sai preferisco mangiare la sbobba che prepara mia moglie. Con questi potrai rimanere almeno due o tre giorni, il tempo di rimetterti in sesto. Dai, andiamo …

 

***

Pier Carlo parcheggia con cura la macchina nel parcheggio della chiesa, si sistema il completo e, con la Bibbia sotto il braccio, s’avvia verso lo stabile. Sua moglie gli pone la mano sul braccio e gli chiede: “Caro, su che cosa predicherai oggi?”


Scritto da Philip Ribe    Tratto da "Ta Jeunesse" N° 247 Pubblicato in Mini nouvelle

 

   

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