Tolleranza... ZERO
Gesù è l’unica possibilità di salvezza. Che
intollerabile intolleranza!
-
”Dai! Come puoi
pretendere che ci sia una sola vera religione!”
Abbasso gli occhi
per osservare con imbarazzo la mia tazzina di caffè fumante al bar del
liceo. Il mio collega continua la sua arringa:
-
“Dire che Gesù è
l’unica via per accedere a Dio, non è onestamente molto simpatico nei
confronti delle altre religioni. Anzi, è intollerabile!”
To’!
Beccati
questa!
L’insulto
supremo della nostra era è appena stato sganciato: “Intollerante”! Non so
cosa rispondere. Me ne sto piuttosto a sorseggiare silenziosamente il mio
caffè caldo. Un sorso o due … non ne ho più tanta voglia.
Quest’osservazione
ti è familiare? Forse è quella che ho sentito più spesso al liceo. Ancora
oggi, per molti dei miei amici, un punto di vista vale l’altro. Nessuno ha
il diritto di affermare di possedere la verità sulle grandi domande della
vita.
-
“Dovremmo
rispettare le altre religioni, tradizioni e filosofie. Dobbiamo essere
tolleranti se no non saremo mai in pace gli uni con gli altri” argomentano.
Ma è davvero questa
la definizione di “tolleranza”?
Che
c’è che non va con la tolleranza?
Il dizionario dice
che la tolleranza è “il rispetto della libertà altrui nelle proprie opinioni
e credenze”. Tollerare significa ammettere o sopportare che qualcuno la
pensi o creda qualcosa di diverso. Per essere tollerante, bisogna ammettere
che c’è un disaccordo tra due persone.
Ma oggi la
definizione è cambiata. Essere tollerante vuol dire rimanere neutri. Credere
che qualcuno è libero di decidere per sé. Non giudicare. Non voler imporre
le proprie convinzioni. Essere “morbidi” e aperti a 360°! E chi la pensa
diversamente al riguardo … beh, è intollerante!
La vera tolleranza è il rispetto della libertà altrui nelle proprie opinioni
e credenze. Ognuno
può
pensarla
come vuole.
Non è
tollerabile,
vero?
Hai
ragione. All’interno di questa logica c’è una contraddizione che avrai
sicuramente notato. Guarda a caso non è mai chi si reputa “morbido e aperto”
ad essere intollerante, eppure, rifiuterà categoricamente tutti quelli che
non la pensano come lui. Per lui, tutti quelli che hanno una qualche
convinzione sono esclusi. In realtà, si dimostra iper radicale nei confronti
di chi crede in una verità. Proprio come nel tuo caso, il suo punto di vista
è esclusivo.
«Tolleranza» e relativismo
Questa definizione
tronca della tolleranza è la conseguenza di un’ideologia che si è introdotta
progressivamente nel pensiero contemporaneo: il relativismo. Per il
relativista, la verità è sempre il prodotto di una cultura, di un’educazione
o di un circondario particolare. Di conseguenza, nessuno può dire di
possedere
Quando dicono: “Va
dove ti porta il cuore!”, “Ognuno è libero di decidere da sé cos’è bene e
cos’è male!”, “Ognuno ha la propria verità!”, sono tutti slogan generati dal
relativismo. Nessuno può rivendicare una posizione superiore alla massa e
dichiarare: “Credo di aver ragione in merito a questo …” Tutte le religioni
del mondo sono sullo stesso piano secondo il relativismo.
Il relativismo livella tutto, il peggio è pari al meglio.
Tre ciechi e un elefante
Questa illustrazione
ci può aiutare ad afferrare meglio il problema. È la storia di tre ciechi
attorno ad un elefante. Ognuno afferra una parte dell’animale. “E’ lungo e
flessibile come un serpente” dice quello che ha preso la proboscide. “No,
no, no, è spesso e rotondo come un tronco” ribadisce il secondo cieco
aggrappato alla sua zampa. “Siete fuori strada tutt’e due, è largo e
piatto!” replica il terzo che invece ha posato le mani sul fianco
dell’elefante. Questi ciechi sono come le religioni del mondo. Quando si
tratta di spiegare la realtà, possono “vedere” solo una parte senza mai
cogliere l’insieme. Ma, ecco dov’è il problema con quest’allegoria: c’è
almeno una persona che non è cieca. Quella che vede l’elefante com’è! Come
fai a sapere che c’è altro da toccare se non lo vedi?
Arrogante «tolleranza»
Dietro la facciata
«morbida e aperta» si nascondono in realtà un’incredibile arroganza e una
terribile intolleranza! Chi dichiara che un punto di vista vale l’altro ha
la pretesa di avere una conoscenza completa della realtà che gli permette di
livellare tutte le altre religioni. Il cieco sei tu (o io!), povero
cristianuccio evangelico che cerchi di comprendere Dio. I “morbidi e aperti”
sono persone illuminate sulla realtà. Loro vedono l’elefante. Sono in una
posizione migliore della tua e della mia per giudicare chi ha ragione e chi
no. Nella battaglia fra religioni per conoscere la verità, i “morbidi e
aperti” pretendono di essere gli arbitri. Quest’atteggiamento è ovviamente
arrogante e altrettanto esiguo di spirito che le altre credenze.
Intollerabile “tolleranza”!
La
tolleranza moderna diventa una dittatura rifiutando le convinzioni
esclusive.
Un settore
gravemente infettato dal relativismo è quello morale. Per esempio, affermare
che l’omosessualità non è normale non va tanto di moda nei corsi di
educazione civica o di biologia. Perché? Come l’avrai già capito, per i
nostri contemporanei “chi ha il diritto di dichiarare cos’è normale e cosa
no?”. La conseguenza di questo relativismo è la pura e semplice distruzione
della nostra umanità. Se nessuno è in grado di determinare cos’è normale e
cos’è anormale, allora per lo stesso principio posso anche mettere nel
gruppo “normale” l’amore per il prossimo come anche il genocidio di milioni
di Ebrei nella Seconda guerra mondiale. Se anche tu, come me, sei rimasto
scioccato da quest’ultima frase, allora forse non sei ancora relativista.
Il bene e il male
esistono
davvero.
Lo
sappiamo
molto bene in
fondo
in fondo.
Idee,
parole e azioni possono essere considerati a giusto titolo come buoni, come
ad esempio l’amore per il prossimo. Mentre le azioni di violenza sono
francamente cattive.
Perché un cristiano può
essere veramente tollerante?
Sì, però come
facciamo a vivere bene insieme se non la pensiamo tutti allo stesso modo?
Come facciamo a essere davvero tolleranti?
Ci stupisce
osservare che Gesù stesso era molto “intollerante”. Ha osato asserire: «Io
sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di
me.» (Giovanni 14:6). Non ci sono molte alternative, vero? Ma allo stesso
tempo, Gesù era la persona più accogliente, calorosa, aperta, amorosa che il
mondo abbia conosciuto. Gesù Cristo è Dio venuto nel mondo per amare quelli
che lo detestavano (vedi Giovanni 1:5). Quando Cristo è stato crocifisso, le
sue parole non sono state: “Che razza d’intolleranti!” ma: «Padre, perdona
loro, perché non sanno quello che fanno.»
(Luca 23:34)
Gesù ha offerto la
sua vita perché delle persone che non meritavano per niente il suo amore
potessero essere riconciliate con lui. Quindi, per un credente è possibile
avere convinzioni molto forti, pur accettando che altri la pensino
diversamente. Il motivo si trova nei vangeli. La buona notizia di Gesù
Cristo ci dà il potere di dare allo stesso tempo prova di grazia e di
verità. In pratica, perché sappiamo di essere salvati per grazia, il vangelo
ci rende umili nelle nostre relazioni con gli altri. Non siamo superiori!
Non siamo migliori o più intelligenti degli altri! Non abbiamo scoperto la
verità, è la verità che ci ha scoperti! Nelle conversazioni con i nostri
amici, siamo quindi sicuri delle nostre convinzioni ma impariamo l’arte e il
modo di affermare quello che crediamo con tatto, dolcezza e benevolenza.
Per un credente è quindi possibile avere convinzioni molto forti pur accettando che l’altro la pensi diversamente.
Il
motivo sta nel Vangelo.
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