Mi sono alzata un mattino con un passo biblico in testa e una doppia riflessione che condivido con voi ora.
"La legge del SIGNORE è perfetta,
essa ristora l'anima;
la testimonianza del SIGNORE è veritiera,rende saggio il semplice.
I precetti del SIGNORE sono giusti, rallegrano il cuore;
il comandamento del SIGNORE è limpido, illumina gli occhi.
Il timore del SIGNORE è puro, sussiste per sempre;
i giudizi del SIGNORE sono verità,
tutti quanti son giusti, son più desiderabili dell'oro,
anzi, più di molto oro finissimo;
son più dolci del miele,
anzi, di quello che stilla dai favi.
Anche il tuo servo è da essi ammaestrato;
v'è gran ricompensa a osservarli."Salmo 19:7 - 11
Mi sono
chiesta:
veramente credo che la Parola di Dio è perfetta, vera, pura, giusta,
preziosa, desiderabile, che se Le obbedisco interamente ristora la mia anima e
mi rallegra il cuore, mi rende saggia e mi rischiara?
Sicuramente, vorrei rispondere
forte.
Ma guardando a certe mie azioni passate dove ho scelto di fare di testa mia al
posto di obbedire a ciò che sapevo, devo ben rendermi conto dell'evidenza,
ossia, che nella pratica non Le ho creduto.
Quotidianamente ci sono delle occasioni nelle quali siamo davanti alla scelta di obbedire oppure no alla Parola di Dio; scelta di pregare; di aver fiducia in Dio al posto di inquietarmi e di stressarmi; di scegliere di soddisfarsi di ciò che si ha concupito, di scegliere di lasciare a Dio la cura di difendersi al posto di vendicarci...
... pensateci!
Le scelte rivelano ciò che si crede nel cuore al di là di ciò che affermiamo di credere nella nostra testa.
La mia preghiera per tutte noi è che non ci sia disparità tra ciò che affermiamo di credere con le nostre parole e le nostre azioni. Con umiltà e con la grazia di Dio, ciò è possibile.
Faccio ancora un passo nella mia riflessione.
Come mai, conoscendo la volontà di Dio mi succede alle volte che ugualmente faccio la mia? Coma spiegare una tale aberrazione?
La volontà di Dio è buona, gradevole, giusta e perfetta (confronta Romani 12:2), ma ugualmente ci conduce talvolta su un cammino nel deserto dove siamo tentati nella privazione di ciò che ci sembra importante ed essenziale al nostro benessere. Realizzo allora, più o meno coscientemente, ho rifiutato la sofferenza e sono fuggita al posto di dire:
"Che la Tua volontà sia fatta e non la mia".
Quando rifiuto la sofferenza, rifiuto di crescere.
Nella Sua bontà, il Signore mi dà, come a tutti i Suoi figli, l'occasione di riprendermi; perché Lui è un buon maestro che cerca di farmi "ripassare" per gli stessi test fino al momento in cui divento matura, alla stessa altezza di Gesù, nostro maestro e modello.
Immergiamo i nostri sguardi nel nostro modello e assimiliamo bene la materia, comunichiamo regolarmente con il Maestro celeste, gli esami non mancheranno...
Y. R.
"... siate trasformati
mediante il rinnovamento della vostra mente,
affinché conosciate per esperienza quale sia
la volontà di Dio, la buona,
gradita e perfetta volontà."
Romani 12:2
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