"La regina di Seba udì la fama che circondava Salomone

 a motivo del nome del SIGNORE,

e venne a metterlo alla prova con degli enigmi.

Lei giunse a Gerusalemme con un numerosissimo séguito,

con cammelli carichi di aromi, d'oro in gran quantità, e di pietre preziose.

Andò da Salomone e gli disse tutto quello che aveva nel suo cuore.

Salomone rispose a tutte le domande della regina,

e non ci fu nulla che fosse oscuro per il re e che egli non sapesse spiegare."

1 Re 10:1-3

 

 

Troviamo citazione della regina di Seba, nel suo incontro con il re Salomone, il maggiore dei re d’Israele.

Questa regina abitava nel sud della penisola arabica, ed aveva sentito parlare di questo re eccezionale, per la sua grande saggezza e ricchezza. Volle verificare di persona le informazioni che aveva avuto; così iniziò un lunghissimo viaggio, per quei tempi, pari a milleottocento chilometri a dorso di cammello. Erano tempi in cui le bande di briganti piombavano addosso ai beduini e a coloro che traversavano i deserti. Ma la regina di Seba non si lasciò spaventare da questo viaggio pericolosissimo, perché aveva un grande desiderio in cuore, quello di incontrare il re più famoso di quel tempo.

La regina di Seba udì la fama che circondava Salomone a motivo del nome del Signore.” Possiamo stabilire un paragone con noi, cristiane del XXI° secolo: chi è il re di cui abbiamo sentito parlare e che è grande in saggezza e in ricchezza?

Il nostro Re, o meglio il Re dei re, è Gesù Cristo, il Signore. Anche noi dovremmo affrontare ogni difficoltà, ogni sfida, ogni pregiudizio, anche la vergogna del mondo che non apprezza coloro che vogliono conoscere Gesù. Anche noi dovremmo lasciarci attrarre dalla fama di Colui che ha saputo trasformare il corso della storia, che ne ha cambiato l’etica, che ha convertito milioni di vite.

Come possiamo conoscere meglio Gesù Cristo? Interrogando la Parola di Dio, leggendola e permettendole di mettere a nudo la nostra anima; i Suoi insegnamenti devono toccare il nostro cuore, devono mettere in discussione tutte le nostre convinzioni morali e spirituali.

“Lei giunse a Gerusalemme con un numerosissimo séguito, con cammelli carichi di aromi, d'oro in gran quantità, e di pietre preziose.”

La regina di Seba non si presentò davanti a Salomone a mani vuote: portò dalla sua terra tutto ciò che aveva di più prezioso, per offrirlo in omaggio all’uomo che aveva sperato di conoscere da anni. Volle aggiungere alla ricchezza dell’uomo più ricco del tempo, anche la sua ricchezza; probabilmente voleva dare il suo contributo alla gloria di Salomone.

Anche noi non possiamo andare davanti a Gesù Cristo a mani vuote. Il Signore vuole che Gli doniamo ciò che abbiamo di più prezioso, cioè la nostra vita, il nostro cuore: “Figlio mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie.” (Proverbi 23:26)

Come potremmo andare davanti a Gesù, con delle reticenze, delle perplessità, con la convinzione che non deve avere posto nella nostra vita? Come potremmo leggere la Sua Parola con molti dubbi, perché sappiamo bene che Essa riuscirà a cambiare il corso della nostra esistenza?

Andò da Salomone e gli disse tutto quello che aveva nel suo cuore.” La regina di Seba andò da Salomone con la convinzione che egli comprendesse perfettamente tutto ciò che lei pensava; si fidava di lui ed ebbe il coraggio di dire ogni cosa, di porgli delle domande, di esprimere i suoi pensieri più intimi… sapeva che Salomone avrebbe capito.

Anche il nostro Re si aspetta che andiamo a Lui con gli stessi sentimenti; vuole che ci avviciniamo al Suo trono in tutta sincerità; se lo faremo Egli saprà rispondere con la bontà e l’amore che Lo contraddistinsero quando era su questa terra, quando si rivolgeva a donne malate, a donne straniere, a donne rifiutate, a donne condannate a morte. Per ognuna di loro Egli ebbe un tocco speciale, una parola di comprensione e di perdono, un gesto di affetto e non di giudizio. Tutti i loro bisogni furono soddisfatti, al punto che tutte queste donne diventarono Sue discepole, tutte erano pronte a servirLo, a seguirLo ovunque andasse.

Avviciniamoci dunque a Gesù Cristo in tutta tranquillità, pronte ad aprire il nostro cuore e a raccontarGli tutto ciò che ci turba. “Salomone rispose a tutte le domande della regina, e non ci fu nulla che fosse oscuro per il re e che egli non sapesse spiegare.”

 

“La regina di Seba vide tutta la saggezza di Salomone e la casa che egli aveva costruita, i cibi della sua mensa, gli alloggi dei suoi servitori, l'organizzazione dei suoi ufficiali e le loro uniformi, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nella casa del SIGNORE. Rimase senza fiato.” (1 Re 10:5)

La regina di Seba “rimase senza fiato”: me la immagino a bocca aperta, perché le cose che aveva sentito dire di Salomone non reggevano il confronto con la realtà: la ricchezza dei palazzi, la perfezione di ogni dettaglio nell’organizzazione del regno, dimostravano ampiamente che la saggezza del re aveva qualcosa di soprannaturale. Infatti gli era stata donata direttamente da Dio, perché l’aveva chiesta con semplicità, quando era giovane e si sentiva incapace ad affrontare il suo compito di sovrano.

Anche noi avevamo sentito parlare di Gesù Cristo, dalle persone che avevano avuto un incontro personale con Lui; ci avevano parlato della grandezza del Suo amore, della Sua guida e del Suo perdono.

Ma quando abbiamo voluto capitolare di fronte al nostro orgoglio, e Gli abbiamo chiesto di diventare il nostro Salvatore e Signore, perdonando i nostri peccati e donandoci la vita eterna, abbiamo scoperto che l’incontro con Lui è di gran lunga superiore a ciò che avevamo sentito raccontare.

L’unico modo per conoscere la grandezza dell’amore di Cristo è di darGli fiducia, cioè di credere con fede; dobbiamo avere un incontro personale con Lui. Non è sufficiente essere figlie di credenti, non è sufficiente fidarci della fede dei nostri genitori. Non possiamo credere per sentito dire … no, dobbiamo avere il coraggio di fare una scelta precisa!

“E disse al re: «Quello che avevo sentito dire nel mio paese della tua situazione e della tua saggezza era dunque vero. Ma non ci ho creduto finché non sono venuta io stessa e non ho visto con i miei occhi. Ebbene, non me n'era stata riferita neppure la metà! La tua saggezza e la tua prosperità sorpassano la fama che me n'era giunta!»” (1 Re 10:7)

 

“«… Beata la tua gente, beati questi tuoi servitori che stanno sempre davanti a te, e ascoltano la tua saggezza!

Sia benedetto il SIGNORE, il tuo Dio, il quale ti ha gradito, mettendoti sul trono d'Israele! Il SIGNORE ti ha fatto re, per amministrare il diritto e la giustizia, perché egli nutre per Israele un amore eterno».” (1 Re 10:9)

Queste sono le parole della regina di Seba, quando finalmente i suoi occhi furono soddisfatti ed anche il suo cuore ebbe ricevuto tutte le risposte che sospirava. Ella fece un elogio del grande re, e dovette riconoscere che tutto quello che possedeva, derivava dall’azione del grande Signore, il Dio di Salomone.

Più che lodare Salomone, la regina di Seba dovette lodare il grande Dio dell’universo, e sono certa che anche lei divenne un’adoratrice dell’unico vero Dio; quando tornò nella sua terra, sicuramente era una donna trasformata, una credente.

L’incontro con Cristo non può che condurci a diventare dei veri adoratori; quando scopriamo la Sua bontà, il Suo amore, non possiamo far altro che rivolgerci al Padre celeste per ringraziarlo e lodarLo per averci donato il Figlio.

Come la regina di Seba, anche noi dobbiamo diventare delle donne che adorano, che lodano, che benedicono il grande Signore Dio: siamo state oggetto della Sua grazia, per l’azione del Figlio e non possiamo far altro che rispondere con la nostra adorazione.

 

« Poi lei diede al re centoventi talenti d'oro, una grandissima quantità di aromi e delle pietre preziose. Non furono mai più portati tanti aromi quanti ne diede la regina di Seba al re Salomone.

La flotta di Chiram, che portava oro da Ofir, portava anche da Ofir del legno di sandalo in grandissima quantità, e delle pietre preziose, e di questo legno di sandalo il re fece delle ringhiere per la casa del SIGNORE e per il palazzo reale, delle arpe e delle cetre per i cantori. Di questo legno di sandalo non ne fu più portato, e non se n'è più visto fino a oggi.” (1 Re 10:11)

Nella Parola di Dio l’oro è sempre legato alla gloria di Dio, e il legno di sandalo all’umanità: queste erano le due caratteristiche della Persona di Gesù Cristo. In Lui coesisteva perfettamente la divinità gloriosa e l’umanità perfetta. “Di questo legno di sandalo non ne fu più portato, e non se n'è più visto fino a oggi”: l’umanità perfetta di Cristo c’è stata una sola volta sulla faccia della terra e mai più si vedrà.

Questo perfetta unione di Dio con l’uomo, nella Persona di Cristo, ha permesso di costruire la casa del Signore, cioè la Chiesa: dalle Sue mani ferite e dal Suo costato è uscito quel sangue che purifica i peccati degli uomini e la Sua morte li ha espiati.

Con il legno di sandalo si fecero delle arpe e delle cetre per i cantori che eseguivano le lodi nella casa del Signore: che la nostra umanità serva a dare la gloria a Colui che ci ha salvate e che ci ha donato la vita eterna.

Che i nostri cuori siano pieni di canti, di inni, in onore del grande Re!

 

Tutto quello che la regina di Seba desiderò e chiese, il re Salomone glielo diede, oltre a quello che egli le donò con la sua munificenza sovrana. Poi lei si rimise in cammino, e con i suoi servitori tornò al suo paese.” (1 Re 10:13)

La regina di Seba non tornò alla sua terra a mani vuote: è vero che aveva donato tutto ciò che aveva di più bello, ma ricevette molto dal suo incontro con il re Salomone.

Sicuramente aveva ricevuto molte risposte alle sue domande : era una donna più ricca spiritualmente e moralmente e sarebbe stata sicuramente una regina migliore per il suo popolo.

Ma ella ricevette anche molti doni: molto probabilmente aveva visto in Israele degli oggetti che non aveva mai visto e li aveva desiderati; il re non si era fatto pregare e glieli aveva subito offerti, oltre a tutta una serie di doni che le aveva dato in contraccambio.

Anche noi, quando doniamo a Cristo la nostra vita, non ci perdiamo … anzi! Sembra che rinunciamo a tutto ciò che abbiamo di più caro, ma riceviamo in contraccambio molto, molto di più!

“Trova la tua gioia nel SIGNORE,

ed egli appagherà i desideri del tuo cuore.” (Salmo 37:4)

Se troviamo la nostra gioia in presenza di Cristo, se Lo facciamo diventare il centro e lo scopo della nostra vita, riceveremo in cambio tutte le Sue ricchezze celesti ed anche tanta gioia e pace su questa terra.

“Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.” (Efesini 1:3)

 

Sei pronta a donare anche tu la tua vita al grande Re?

Claudia

 

sara@donnecristianenelweb.it

 

              

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