La nostra epoca, più di ogni altra, è caratterizzata dalla ricerca del lavoro e dalla richiesta di riposo, il vero riposo. Gli uomini politici ed altri economisti si scervellano sulla questione del lavoro.
Per il riposo, ci sono i venditori di mobili, medici e poi tutti i venditori di sogni…
Il vero riposo non si acquista. In questo senso, è fuori dalla portata ed inaccessibile. Allo stesso tempo, è là fuori dalla porta. Vi suggerisco di ricordarvi di 3 parole semplici che possono diventare porte, o sorgenti di riposo ristoratore e profondo.
"Grazie"
Un bambino fa spesso fatica a dire “grazie”.
Ma quando lo fa, il suo cuore si
riempie di gioia.
Innanzitutto
sa che ha fatto piacere : poi sente che non è un ladro che accaparra le
cose degli altri e, così, gioisce del dono che ha ricevuto. Questa doppia
soddisfazione produce un vero riposo per il cuore e per la personalità.
Produrrà una tranquilla sicurezza e la generosità.
Nella
vita, valutiamo spesso ciò che ci manca. Potremmo iniziare a contare tutto ciò
che abbiamo ricevuto? Certamente ci sono state circostanze negative. Ma quante
ricchezze che possiamo non avere apprezzato. Meritiamo veramente tutto quello
che abbiamo? La vista, la parola, l’intelligenza, un cuore che batte; i
minuti, le ore, i giorni, gli anni…
Quante volte abbiamo detto « grazie » ? Colui che non dice “grazie” è un ladro. Il ladro non conosce il riposo. Ogni nostro respiro dovrebbe esprimere un “grazie” a Colui che ci ha creati e che ci ama malgrado i nostri sbagli. Non volete iniziare a dire “grazie” ogni giorno?
"Perdono"
Questa è una semplice parola.
Come la precedente, costa poco e rallegra profondamente colui che la dice e colui che la riceve. Come la precedente, è una parola di riconoscenza: riconosco che qualcun altro esiste ed ha un valore.
E’ una parola costruttiva.
E’ una parola che alleggerisce i fardelli.
E’ una parola che addolcisce le pene e guarisce le ferite.
E’ una parola che procura riposo al cuore ed all’anima.
Ci sono dei “perdono” che vengono
dopo parecchio tempo; lunghi minuti o lunghi anni. Sarà un tempo senza
riposo. Ma quando comprendo che è giusto chiedere perdono – e che lo
chiedo! – e che lo ricevo, un peso cade dalle mie spalle e l’onda di vita
raggiunge il mio cuore.
Qualcosa
allora mi porta avanti” E’ la pace. E’ il riposo di cui parliamo. Non
c’è danaro che la possa acquistare. Qualcun altro ha pagato il debito al
mio posto. La Bibbia afferma che Lui, che era giusto, ha dato la Sua vita per
noi che siamo ingiusti.
Sulla croce. Una volte per tutte.
Ed
anche per voi.
"Sì"
La terza parola
che Dio aspetta dalla mia bocca e dal mio cuore è un «sì».
Un
« sì» detto volontariamente, all’amore ed alla volontà di
Colui che mi ha creato per Lui e al quale – consciamente od inconsciamente
– ho detto “no” fino ad ora.
Non
si può dire “no” a Dio e conoscere il riposo. Le cose stanno proprio così.
Non
occorre dire tanti “sì” per tutti “no” che abbiamo pronunciato… ma
uno solo basta: come per il matrimonio. Un “sì” che pesa più di tutto il
resto. Questo “sì”, è la fine di un lungo cammino solitario, di progetti
senza scopo, senza domani, di scoraggiamenti e delusioni.
Questo
“si” è la fine di un lungo combattimento stremante.
La
Bibbia dice: "Dio resiste agli orgogliosi, ma fa grazia agli umili”. (1
Pietro
5.5)
Fare grazia,
significa portare, soccorrere, arricchire. Gli umili, sono coloro che
rispondono "sì" al "sì"
che Dio ha già pronunciato per
loro mandando Gesù Cristo.
Il riposo di Dio si trova in Lui. Anche per te.