Un cristiano/a può essere depresso/a?
In molti ambienti cristiani la depressione, visto che è un
male dell’anima, non viene ammessa, perché si pensa che un cristiano debba
esprimere sempre la gioia di vivere e di appartenere a Cristo, come frutto
dello Spirito Santo. Per questa ragione, i cristiani che sono afflitti dal “male
di vivere” cercano in ogni modo di nasconderlo; se lo
manifestano apertamente, chiedendo soccorso e preghiera, vengono spesso
giudicati negativamente ed emarginati.
Eppure, dai racconti di vita di grandi uomini di Dio del passato, sappiamo
che uomini come Lutero, Calvino, Spurgeon, Whitefield hanno sofferto di
grandi depressioni.
In altri ambienti cristiani si pensa che la depressione debba essere curata
esclusivamente con l’intervento di uno specialista, pastore, curatore di
anime, ecc… e che non debba essere affrontata con una cura farmaceutica,
come possibile coadiuvante della terapia psicologica o spirituale.
Siccome la depressione è uno stato psicologico, che ha anche delle
componenti fisiologiche e chimiche, non può essere provocata esclusivamente
da un peccato nei confronti di Dio o del prossimo.
La depressione è spesso legata ad un temperamento dalla forte sensibilità,
incapace di essere superficiale, ma pronto a lasciarsi coinvolgere dalle
sofferenze della vita. Questi cristiani, così sensibili e così ricchi di
sentimenti e di doni spirituali, così pronti a donarsi al loro prossimo,
hanno anche un lato negativo, pessimista, che non è facilmente
controllabile.
Ma ci sono anche dei cristiani più estroversi e ricchi di doti
organizzative, che cadono nella depressione quando vedono i loro sforzi
diventare inutili di fronte alla mancanza di zelo del resto della comunità
cristiana.
E ci sono i cristiani più studiosi, più metodici, che non riescono a tenere
il passo degli altri, perché hanno bisogno di tempo, di riflessione; anche
loro possono soffrire emotivamente, perché non riescono ad affrontare le
esigenze della vita … così gettano la spugna e si rinchiudono in una realtà
immaginaria.
Ognuno di noi ha un lato “debole”, fragile, facilmente attaccabile dal
nostro comune avversario, che studia ogni possibilità per colpirci,
ingannarci, infiacchirci.
La depressione non deve essere dunque considerata immediatamente come una
colpa, ma come un segnale che qualcosa non va nella nostra vita; dobbiamo
individuare qual è stato l’inganno che ha deviato i nostri pensieri dalla
realtà oggettiva, per portarci su un piano, su un livello di pensiero
totalmente illogico.
Il cristiano depresso non è necessariamente un malato di mente, e neppure un
uomo/una donna caduto nel peccato, che ha abbandonato il cammino con Dio. Si
tratta di una persona che ha difficoltà a controllare i propri pensieri sul
piano della realtà oggettiva e della logicità spirituale, sia per cause
interne, biologiche, sia per cause legate ai rapporti umani difficili.
Questi cristiani non devono essere giudicati, ma semmai accolti e confortati
con compassione e franchezza.
Quando la depressione è uno stato ormai conclamato da tempo, cronicizzato,
difficilmente può sparire con la comprensione logica della propria realtà
spirituale; ci vuole un lungo esercizio, in cui il credente deve imparare
nuovamente ad affrontare la vita, sostenuto dall’amore di Cristo e dei
credenti. Ma soprattutto deve iniziare un lungo apprendimento ed educazione
mentale, nell’esercizio del controllo dei propri pensieri.
È molto più semplice affrontare la depressione quando si presenta, quando è
uno stato iniziale, latente, avendo da poco manifestato i suoi sintomi. Il
cristiano che non ha coltivato lo stato depressivo da lungo tempo, ha
maggiori possibilità di individuare l’inganno che lo fa soffrire, e riesce
ad avere un maggior successo, con l’aiuto dello Spirito Santo nel controllo
dei pensieri che lo conducono alla depressione vera e propria.
Come
si deve affrontare la depressione?
È difficile affrontare la depressione da soli, anzi è umanamente
impossibile.
Come dicevamo in apertura, ci vuole una mano dall’esterno, capace di tirarci
fuori dal nostro buco.
Nei casi più drammatici, quando c’è il rischio di suicidio o di isolamento
totale dalla realtà, sarebbe bene affrontarla con l’aiuto di medici
specializzati, ed anche (come ultima istanza) con il ricorso agli
psicofarmaci. I farmaci non risolvono il problema di fondo, ma possono
aiutare nel risollevare il malato dal suo stato di prostrazione profonda,
per permettere l’intervento di una persona competente e spiritualmente
preparata.
Al contrario, l’uso di psicofarmaci ai primi sintomi della depressione, può
diventare un inganno che conduce il cristiano alla dipendenza, quando invece
dovrebbe essere aiutato ad affrontarla con il dialogo cristiano e la cura
d’anima.
Bisogna assolutamente ricordare che l’uso di psicofarmaci produce sempre
degli effetti collaterali devastanti, perché fa diminuire fortemente la
capacità di reazione, e disturba fortemente la personalità.
Una cura con gli psicofarmaci che si protrae nel tempo lascerà sicuramente
delle tracce nell’anima, che difficilmente potranno essere cancellate. Per
questa ragione, pensiamo che il cristiano/a debba fare ricorso al sostegno
farmaceutico solo nei casi gravissimi!!!!
Un buon libro da leggere sull'argomento:
"La depressione.
di EDWARD T. WELCH , Collana "Risorse per cambiare"
Alfa & Omega, 2005
Sito Web: www.alfaeomega.org - Email: info@alfaeomega.org
La perdita d’ambizione, l’insensibilità emotiva, la paura, la rinuncia e la stanchezza, delineano ciò che comunemente chiamiamo depressione.
Se siete una delle tante persone che soffrono di depressione, c’è speranza e c’è aiuto; una via per rialzarsi quando siete a terra. Anche se non sentite di dover fare qualcosa, questo libretto vi propone degli agevoli passi per avviarsi sul sentiero che conduce fuori dalla depressione.
Edward T. Welch ci aiuta a comprendere le tematiche spirituali che sono coinvolte in questo processo, sia per i casi in cui la depressione è prodotta da problemi fisici che per quelli in cui essa è la causa di problemi fisici. Welch giunge al cuore di ciò che la depressione dice e significa e ci guida in un’analisi efficace della depressione da una prospettiva biblica.