Una donna sola … ma animata da compassione e coraggio!
"I siriani avevano fatto delle scorrerie
ed avevano portato come prigioniera,
esule dalla terra di Israele, una piccola domestica.
Era passata al servizio della moglie di Naaman." (2 Re 5:2)
come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio
per servire il Dio vivente e vero."
Quante volte abbiamo letto queste parole:
“Vi siete convertiti…
per
servire il Dio vivente e vero.”
E ci è stato insegnato, nelle predicazioni del culto, il concetto che non
siamo state salvate da Cristo per diventare parte della Chiesa
inutilmente.
Lo scopo della nostra salvezza non è di andare ad ingrossare le fila di
un’assemblea locale, per partecipare alle sue riunioni, senza che nella
nostra vita ci sia un reale
cambiamento…
Ci siamo convertite al Dio vivente e vero per
diventare uno strumento utile nelle Sue mani.
Questo è ormai chiaro per molte di noi.
Eppure esiste un sentimento molto diffuso nelle chiese
cristiane: molte sorelle pensano che la vita di una cristiana non differisca
molto da quella di una donna del mondo; cioè pensano che la routine cambia
un po’ la domenica mattina, perché si partecipa al culto. Alcune pensano che
sia bene fare qualche torta per l’agape, oppure che si possa dare una mano
per le pulizie della chiesa. Ma l’insegnamento dei bambini, quello dei
giovani, l’impegno nei campi biblici, una testimonianza attiva, un servizio
nelle missioni è solo per poche elette che hanno sentito una chiamata
speciale da parte di Dio.
Esiste nel nostro bagaglio culturale l’idea errata,
che viene probabilmente dal cattolicesimo, che esista un popolo laico e un
popolo consacrato; cioè che vi siano delle persone normali, che frequentano
la chiesa, e delle persone "chiamate",
elette, destinate al servizio per Dio.
Ma il verso di oggi ci insegna che non è così: tutti i cristiani sono "convertiti … per servire il Dio vivente e vero", indistintamente donne e uomini. Non occorre essere delle persone speciali per servire Dio; la chiamata è per tutti i figli di Dio e anche per le figlie di Dio.
Se tu ti sei convertita dagli
idoli di questo mondo e sei stata salvata, il tuo destino per te è
il
servizio.
Nessuna di noi può considerarsi
esclusa … tutti i convertiti, tutti i salvati sono
coinvolti nella chiamata al servizio.
Una riflessione sorge spontanea:
"Ma io non
sono preparata per un
servizio … sono incapace di fare qualsiasi
cosa … non ho la
preparazione necessaria …"
Questo
sentimento di inutilità e di incapacità ci
paralizza e ci impone di frequentare la comunità locale, domenica dopo
domenica, senza
Stranamente a Dio piace utilizzare degli strumenti
insignificanti per fare grandi cose: manifesta la Sua potenza, proprio
quando noi ci sentiamo incapaci ed inutili.
Vi ricordate di Mosè, che non sapeva parlare, o di
Gedeone, che era il più
piccolo della sua tribù?
Questa è l’unica condizione perché la testimonianza
una cristiana possa essere forte ed
efficace …
Le virtù cristiane più importanti brillano proprio
nelle persone più umili e nascoste e Dio si serve di loro in un modo
efficace.
Per farti comprendere quanto sia utile essere una
persona poco importante agli occhi del mondo, per servire Dio, oggi
mediteremo su un personaggio dell’Antico Testamento: una piccola serva che
ha saputo fare una grande cosa per il suo Dio.
Una piccola serva
La Bibbia ci racconta la storia di una piccola serva, che abitava in un paese straniero, in casa di un personaggio importante. Leggiamo 2 Re 5.
"Alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni,
avevano portato prigioniera dal paese d‘Israele una ragazza
che era passata al servizio della moglie di
Naaman."
"La ragazza disse alla sua padrona:
«Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che sta a
Samaria!
Egli lo libererebbe dalla sua lebbra!»"
Il nome della ragazza è sconosciuto,
ma Dio ha voluto conservare con cura la sua esperienza perché possa esserci
di insegnamento. Il fatto che non ci sia stato riportato il nome, permette
ad ognuna di noi, di inserire il proprio nome e di sentirsi coinvolta da
questa storia.
La serva di Naaman è l’emblema di tutte quelle cristiane, senza nome, che non vengono ricordate con il nome proprio, ma che hanno compiuto opere importanti per Dio, senza che nessuno parlasse di loro.
Il tempo in cui avviene la nostra storia
è stato un tempo
triste per Israele: l’idolatria regnava ovunque
e il popolo veniva continuamente vessato dagli incursori siriani.
Quella ragazza
era stata oggetto
di bottino di guerra; non aveva valore per gli
uomini, probabilmente non era bella, altrimenti l’avrebbero avviata alla
prostituzione o sarebbe diventata la concubina di qualche siriano influente.
Perciò, siccome appariva insignificante, venne condotta dalla moglie di
Naaman, come serva,
destinata ad un compito umile.
La ragazza scoprì, dopo poco tempo, che il suo padrone aveva una delle
peggiori malattie che affliggevano i popoli di allora, cioè la lebbra. Ti
ricordo che nella Bibbia questo morbo viene assimilato al
peccato,
ed è simbolo del
peccato.
Il capo dell’esercito siriano non poteva essere curato nel suo paese: la sua
posizione invidiabile, la sua potenza e tutto il suo denaro non gli
servivano a nulla per essere guarito, perciò era condannato ad una morte
lenta e inesorabile.
Nessun sforzo umano, nessun bene, nessuna posizione
sociale possono proteggere l’uomo dal peccato. Nel mondo non c’è un rimedio
per il peccato, così come in Siria non c’era rimedio per la lebbra.
Ma in Siria, c’era una ragazza che
possedeva un
segreto importante:
"La ragazza disse alla sua padrona:
«Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che sta a
Samaria!
Egli lo libererebbe dalla sua lebbra!»"
(2 Re 5:3)
C’è un profeta a
Samaria … in seno ad un popolo idolatra e sotto il
giudizio di Dio, c’era ancora qualcuno che poteva fare qualcosa per la
lebbra e che poteva guarire. In seno ad una cristianità alla deriva, che ha
abbandonato l’amore di Cristo, che segue l’andazzo di questo mondo, c’è
ancora la possibilità di trovare salvezza per il peccato. Dio ha sempre in
vista la benedizione delle anime!
Possiamo chiederci com’era possibile che quella ragazza conoscesse il
profeta … l’unico capace di guarire in Israele. Quella
ragazza aveva avuto probabilmente dei genitori fedeli al Signore, un uomo e
una donna che non avevano piegato le ginocchia davanti all’idolo di
Baal, molto in voga in quel
tempo in Israele.
"Ma io lascerò in Israele un residuo di settemila uomini, tutti quelli il
cui ginocchio non s'è piegato davanti a
Baal, e la cui bocca non l'ha baciato."
(1 Re 19:18) Suo papà era probabilmente uno di questi settemila uomini
fedeli al Signore.
Nella sua casa la ragazza aveva sentito parlare del
profeta Eliseo, aveva imparato la legge di Dio, che era praticamente
sconosciuta tra il popolo. La mamma deve averle inculcato la Parola di Dio,
e lei aveva fatto tesoro degli insegnamenti dei genitori.
Io vedo in questa ragazza non
solo il frutto dell’insegnamento spirituale, ma
anche
un’assoluta fiducia nell’opera di Dio.
Probabilmente aveva visto Dio agire nella sua famiglia; magari i suoi
genitori avevano ospitato il profeta Eliseo nella loro casa, durante uno dei
suoi viaggi.
Ma… come poteva sapere la ragazza che Eliseo era in grado di guarire la lebbra?
Non poteva, visto che Gesù ci fornisce un’informazione utile:
"Al tempo del profeta Eliseo, c'erano molti lebbrosi in Israele;
eppure nessuno di loro fu purificato; lo fu solo Naaman, il Siro." (Luca 4:27)
Ciò significa che il profeta, fino a quel momento, non aveva mai guarito la
lebbra, anche se aveva dimostrato molte volte di poter fare di miracoli.
Ma la ragazza aveva una fede che andava oltre
l’evidenza dei fatti:
aveva fede nella potenza di Dio, e nell’opera
dello Spirito Santo che risiedeva nel profeta, in misura straordinaria.
Dunque era assolutamente certa che il profeta era in
grado di guarire Naaman,
anche se non l’aveva mai visto guarire un caso di lebbra! Aveva una
convinzione profonda e una fede sincera, altrimenti non avrebbe parlato: se
la cosa non fosse stata vera, avrebbe rischiato sicuramente la sua vita!
Naaman avrebbe potuto pensare: "Questa
ragazza vuole che io mi rechi in Israele senza esercito e ammalato, per
farmi cadere nelle mani dei miei
nemici…" Il capo
dell’esercito siriano avrebbe potuto pensare che questa era una trappola
ordita dalla ragazza per sconfiggere quelli che l’avevano fatta prigioniera.
Invece Naaman, si fida:
"Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo:
«Quella ragazza del paese d'Israele ha detto così
e così»."
(2 Re 5:4)
La ragazza sa che avrebbe potuto rischiare la vita
parlando, ma non tace! Perché?
Io credo che essa avesse
compassione per il suo padrone, vedendolo
malato e sempre più stanco e debole, mentre la malattia si aggravava.
Abbiamo noi la stessa compassione per le anime
perdute, ammalate di peccato, che si avviano inesorabilmente verso
l’inferno?
Questo mondo è retto dalla corruzione e la violenza e
in ogni luogo vi sono degli abusi e delle violenze, delle ingiustizie e
tanto dolore… ma noi
siamo salvate per servire!
Un’ambasciatrice per Dio
Torniamo alla nostra piccola
serva…
Nessun grande ambasciatore d’Israele, circondato di
onori e potente, avrebbe potuto fare di più per il buon nome del popolo
d’Israele e del suo Dio. Nessun dignitario di corte del re d’Israele
idolatra, avrebbe potuto fare di più per
Naaman. Invece una povera ragazzina prigioniera,
lontano dalla sua famiglia e dal suo popolo,
sola in un mondo ostile,
sola rispetto al suo popolo incredulo
diventa
lo strumento per cambiare una
vita…
Perché??? Perché lei ha
fede che Dio può
salvare e che vuole ancora salvare!
Il popolo d’Israele era lontano dal Signore e sotto il
Suo giudizio, a causa dell’idolatria e dell’incredulità, dei suoi re e dei
dignitari di corte.
Del re Ieoram, il figlio di Acab, ci viene detto:
"Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE; ma non quanto suo padre e sua madre,
perché tolse via la statua di Baal, che suo padre aveva fatta.
Tuttavia egli rimase attaccato ai peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat,
aveva fatto peccare Israele; e non se ne distolse." (2 Re 3:2)
Che triste riassunto della vita di un re d’Israele, il re di un popolo che
Dio aveva scelto per annunciare nel mondo il Suo Nome potente!
Viviamo in un momento storico della chiesa in cui l’amore per Cristo sta diminuendo; la testimonianza della chiesa si fa sempre più debole, e sono pochi quelli che hanno ancora il coraggio di annunciare con forza l’Evangelo, controcorrente, di dichiarare ciò che è peccato; non lo si fa più per timore di apparire sempre più obsoleti, fuori dal mondo, privi di saggezza umana.
La fede dei cristiani è arrivata ad un livello
bassissimo, perché il mondo è entrato nella chiesa e i cristiani hanno perso
il coraggio di annunciare semplicemente della salvezza in Cristo, a costo di
perdere la reputazione! I cristiani del nostro tempo non vogliono apparire
diversi!
La situazione delle nostre chiese e delle nostre
famiglie è tale che non abbiamo più a cuore una testimonianza semplice per
il Signore.
Dobbiamo dunque prendere esempio da questa piccola
serva ebrea, che nelle circostanze estremamente idolatre del popolo, seppe
essere un’ambasciatrice fedele del suo Dio.
Dio sta cercando ancora oggi dei cuori semplici, ma
interamente devoti a Lui, pieni di una fede sincera e di un grande amore per
il prossimo, di compassione vera per le anime che vanno verso la perdizione
eterna.
Per annunciare il vangelo non servono
grandi capacità umane,
Per parlare di Gesù al mondo,
OGGI Gesù Cristo può ancora salvare? Può ancora
strappare dal potere del peccato le anime attorno a noi????
Dobbiamo aprire gli occhi sul male che ci circonda,
sulla lebbra che divora le persone che conosciamo (anche se vogliono
apparire bene e di successo ai nostri
occhi… ma non è vero!)
Noi, come la piccola serva ebrea, possediamo un grande
segreto. Noi conosciamo il Profeta che è in grado di guarire dal male del
peccato, cioè Gesù Cristo che salva il peccatore dal suo peccato e dona il
perdono e la vita eterna.
Anche tu sei come la serva di
Naaman,
In questo
momento Dio
Forse tu la conosci bene, perché il Signore te l’ha
già indicata in modo preciso.
Forse non la conosci ancora, ed allora puoi pregare
che il Signore te la indichi.
Come la serva di
Naaman, noterai che questa persona ha un grande
bisogno di salvezza, perché vive nel peccato ed è lontana da Dio.
Come per la serva di
Naaman, Dio ti darà la compassione per quest’anima,
perché il suo destino eterno è terribile! Dio ti ricorderà che quest’anima
si sta inesorabilmente avviando verso l’inferno.
Come per la serva di
Naaman, Dio ti darà fede nella potenza salvifica della
croce di Cristo! Dio vuole salvarla… Dio è pronto a salvarla!
Oppure in questo
momento
Nella chiesa, esistono dei compiti importanti, ai
quali nessuno pensa… ci
sono dei bisogni nascosti che forse nessuno conosce, ma che Dio conosce
bene. Puoi pregare chiedendo al Signore di mostrarti cosa puoi fare per UNA
PERSONA, per una sorella che ha dei bisogni a cui nessuno risponde.
Quante sorelle affermano di essere scontente della
propria situazione di chiesa e sono state più volte scoraggiate nei loro
tentativi di cambiamento.
Ci vuole una buona dose di compassione per la chiesa che ha sicuramente molte difficoltà, e molte situazioni intricate. E poi ci vuole un grande coraggio per affrontare dei problemi irrisolti. Ma il Signore ci chiama a servirLo in mezzo ad una chiesa che ha enormi bisogni nascosti: quanti vogliono impegnarsi nei servizi spirituali in vista, in quelli che conducono al successo nella chiesa.
Ma ci sono dei bisogni
spirituali, che non si vedono: anche in questi casi, l’unica soluzione è
l’intervento del grande profeta Gesù Cristo, l’unico che può guarire le
anime e trasformare le vite. Lui vuole intervenire, per mezzo tuo, se ti
metti a Sua disposizione e se ti lasci utilizzare come Lui vuole.
Puoi iniziare a pregare chiedendo al Padre celeste di
mostrarti una sorella che ha un bisogno; poi
chiediGLi saggezza per rispondere a questo bisogno.
Infine chiediGli fede e coraggio per intervenire in questo bisogno.
Questo agli occhi del mondo
C’è un verso
interessante del profeta Zaccaria che dovrebbe farci riflettere:
"Chi potrebbe infatti disprezzare
il giorno delle piccole cose?"
(Zaccaria 4:10)
Oggi potrebbe
essere il giorno delle piccole cose!
Vuole fare la stessa cosa per te, vuole farti diventare una Sua serva, un’ambasciatrice per il Suo Nome.
Non importa se hai 19 anni o 70
anni… Lui ha un progetto per te!
Oggi è il giorno delle piccole cose!
Il Signore ha preparato per te un servizio, che forse
ancora non conosci.
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