Il mese che si sta chiudendo per la mia famiglia e per me è stato molto particolare (giugno 2003).

E’ iniziato con la morte di mio suocero, seguito da un delicato intervento al cuore di mia madre  in seguito ad un improvviso infarto, accompagnato da una serie di esami ed accertamenti clinici non sempre positivi sullo stato della gravidanza che sto portando avanti.

Una di queste mattine tanto avventurose, fuori dall’uscio del Pronto Soccorso dove ci eravamo recati a causa di una minaccia di aborto, riflettendo con mio marito sulla diagnosi dei medici tanto poco confortante, ci siamo ritrovati a sorridere felici per l’unica buona notizia percepita tra le tante cattive. Non solo. Nel nostro cuore eravamo tranquilli, sereni e pieni di gioia.

Visto che entrambi siamo assai razionali e con i piedi ben saldi per terra, abbiamo subito fatto i conti con la nostra razionalità e considerato che non avevamo perso il cervello, ma ci stavamo appoggiando sulle promesse della Parola di Dio. In particolare, alcuni versetti continuavano a frullarmi per la testa:

“Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo,

è necessario che siate afflitti da svariate prove,

affinché la vostra fede, che viene messa alla prova,

che è ben più preziosa dell'oro che perisce,

e tuttavia è provato con il fuoco,

sia motivo di lode, di gloria e di onore

al momento della manifestazione di Gesù Cristo.”

1 Pietro 1:6-7

“Fratelli miei, considerate una grande gioia

quando venite a trovarvi in prove svariate,

sapendo che la prova della vostra fede produce costanza.

E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi,

perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.”

Giacomo 1:2 – 4

 

 

Fin da bambina ho imparato a memoria questi versetti; hanno messo le radici nel mio cuore da molto tempo (da oltre trent’anni, sigh!) ed al momento opportuno mi sono tornati in mente: esultate… considerate una grande gioia!!!

Siamo privilegiati nel conoscere le verità bibliche, le tante promesse che ci ha lasciato il Signore; ma la vera gioia scaturisce in noi proprio dalla certezza che nasce dall’esperienza e dalla libertà dalla paura.

Dio è sovrano su tutte le circostanze, ma i Suoi figli hanno la responsabilità di rispondere con fede. Le prove sono un’occasione di gioia, anche se momentaneamente producono afflizione, ma non possono far diminuire quella profonda speranza viva di chi crede nella persona potente di Gesù Cristo.

Come cristiani non siamo “indifferenti” davanti alle prove, da non accorgerci dei problemi. No.
La pace nei nostri cuori dipende dall’aver una tale fiducia nell’amore di Dio che sappiamo, indipendentemente dalla battaglia o dalla difficoltà nelle quali ci troviamo, che

“Quant’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, non temerei male alcuno, perché Tu sei con me… Per me Tu imbandisci la tavola, sotto gli occhi dei miei nemici…” Salmo 23:4 – 5

La battaglia in cui anche noi siamo coinvolti, diventerà presto un banchetto, un’esperienza che ci nutrirà e ci edificherà spiritualmente.

“Rallegratevi sempre nel Signore.
Ripeto: rallegratevi.”

Filippesi 4:4

 

Sara

  

 

                                    Segnalazione di un buon libro:

I tre campi di battaglia malessere dell'anima,

Francis Frangipane, edizioni Patmos, 1999

Dio, perchè? L'angosciosi interrogativo sull'origine della sofferenza,

Bruno Schewngeler,  edizioni DLC

  sara@donnecristianenelweb.it