Allora Anna pregò e disse:
«Il mio cuore esulta nel SIGNORE,
la mia bocca si apre contro i miei nemici
Nessuno è santo come il SIGNORE,
Non parlate più con tanto orgoglio;
poiché il SIGNORE è un Dio che sa tutto
L'arco dei potenti è spezzato,
Quelli che una volta erano sazi si offrono a giornata per il pane,
La sterile partorisce sette volte,
Il SIGNORE fa morire e fa vivere;
Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire,
Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame,
per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria;
poiché le colonne della terra sono del SIGNORE
Egli veglierà sui passi dei suoi fedeli,
infatti l'uomo non trionferà per la sua forza.
Gli avversari del SIGNORE saranno frantumati;
il SIGNORE giudicherà l'estremità della terra e darà forza al suo re;
innalzerà la potenza del suo unto».
1 Samuele 2:1-10
Anna, una donna che sapeva lodare Dio
Il cantico di Anna è una delle liriche più belle di tutta la Bibbia, pieno
di esultanza e di gioia, di certezze e di speranze, di dichiarazioni di fede
e di riconoscenza.
“Il mio cuore esulta
nel Signore”
Anna è stata oggetto della grazia di Dio, perché ha ricevuto il dono di un
figlio, nonostante fosse sterile; dunque non può che esultare per ciò
che ha ricevuto:
“il
SIGNORE ha innalzato la mia potenza”.
La
lode esultante è il tributo che diamo a Dio, quando otteniamo qualcosa in
risposta alla preghiera.
“Allora
Anna pregò e
disse …”
La lode e il ringraziamento devono essere una parte essenziale della
preghiera!
Dobbiamo esprimere a Dio la nostra adorazione riconoscente, perché Lui è il
nostro benefattore.
Possiamo notare che quando Anna chiedeva qualcosa per se stessa, oppressa
dal dolore di essere sterile, parlava sottovoce:
“Anna parlava in cuor suo e si movevano soltanto le sue labbra, ma non si sentiva la sua voce.” (1 Samuele 1:13)
La sua preghiera di richiesta non è stata ascoltata da nessuno, solo da Dio
… ed infatti la Bibbia non riferisce le sue parole.
Quando invece Anna riceve dal Signore le benedizioni richieste, cioè un
figlio, il suo cantico è fatto ad alta voce e tutti possono ascoltarlo.
Da questo fatto, ho dedotto che è fondamentale che la nostra lode e
riconoscenza a Dio, non devono essere soltanto qualcosa tra Lui e noi, ma
devono essere manifestati in pubblico, perché gli uomini e il mondo delle
tenebre devono ascoltarle!
La nostra deve essere una testimonianza pubblica. Se la supplica può essere
fatta con sospiri che non possono essere pronunciati o ascoltati, la lode e
la riconoscenza devono essere il frutto di labbra che parlano.
“Per mezzo di Gesù, dunque,
offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode:
cioè, il frutto di labbra che
confessano il suo nome.”
(Ebrei 13:15)
Anna, una donna che guardava al Donatore e non al dono
Il cantico di Anna fu pronunciato quando lei condusse il figlio Samuele, nel tempio, affinché fosse consacrato a Dio; era una mamma che stava per lasciare il figlio da poco svezzato nelle mani di sconosciuti. Usciva dalla tutela della madre, per andare a crescere sotto la tutela dei sacerdoti.
L'aveva ricevuto in dono da Dio, e lo restituiva in dono a Dio: Samuele sarebbe diventato un profeta in Israele.
Notiamo che Anna non si sofferma sul dono che ha ricevuto, non parla del
bambino che è nato, che era bellissimo e bravissimo! Non elogia il figlio
Samuele, ma lo dimentica nella preghiera, per concentrarsi sul Donatore.
Questo ci deve far riflettere che spesso siamo molto concentrate sui nostri
figli, sulla loro bellezza esteriore o interiore (o quella che noi vorremmo
per loro), sui loro successi od insuccessi, sugli obiettivi che ci
prefiggiamo per la loro vita.
Invece dovremmo concentrarci su Colui che ce li ha donati; se abbiamo
ricevuto il favore di avere un figlio, ciò dovrebbe aumentare la nostra
ammirazione per Dio che ce l’ha donato.
Ci possono essere più figli, ma
“non
c'è altro Dio all'infuori di te”.
Per questa ragione Anna, concentrandosi sul Signore, passa ad analizzare le
qualità del suo Signore, per farne testimonianza.
Anna non si dimentica di riconoscere
la
santità perfetta ed immacolata di Dio, che è un Dio santo, separato
dal mondo e dalle sue esigenze umane:
“Nessuno è santo come il Signore”
Inoltre celebra la Sua onnipotenza e la
Sua grandezza, che offre all’essere umano rifugio e sicurezza:
“non
c'è rocca pari al nostro Dio”.
Poi Anna parla della Sua imperscrutabile
saggezza: “il
SIGNORE è un Dio che sa tutto.”
Ed infine cita una caratteristica di Dio fondamentale per la fede del
cristiano, la Sua giustizia:
“e da lui sono pesate le azioni dell'uomo”.
Anna non era una teologa, era solo una donna del popolo, ma qui, nella sua
semplice preghiera, ci sta dando una lezione di altissima teologia.
Anna, una donna che conosceva le opere di Dio
P
oi Anna inizia a fare una serie di esempi sulle opere che Dio compie tra gli uomini, quando ribalta molte situazioni umane.
È proprio ciò che noi facciamo quando ci rivolgiamo in preghiera a Dio, per
intercedere in favore dei nostri figli: Gli chiediamo di trasformare delle
situazioni ingestibili, di perdonare dei peccati che hanno rovinato delle
vite, di risolvere problemi adolescenziali che siamo incapaci di affrontare,
di toccare dei cuori insensibili e vuoti che non ci ascoltano, ecc ….
Avendo tessuto le lodi di Dio, nella Sua adorazione, per le Sue qualità, ora
Anna prende un tempo per dichiarare le Sue opere: lo fa con dei
verbi al tempo presente, per
dimostrare che non si tratta di opere future, ma di
opere presenti, che devono essere
riconosciute e per le quali dobbiamo essere riconoscenti.
“L'arco dei potenti è spezzato, ma quelli che vacillano sono rivestiti
di forza.
Quelli che una volta erano sazi si offrono a giornata per il pane,
e
quanti erano affamati ora hanno riposo.
La sterile partorisce sette volte, ma la donna che aveva molti figli
diventa fiacca.
Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e
ne fa risalire. Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e
innalza.
Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame,
per farli sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria;
poiché le colonne della terra sono del SIGNORE
e su queste ha poggiato il mondo.”
Anna sa che è sotto l’effetto della grazia divina, che gode delle Sue grandi
benedizioni, che continueranno ancora. Anna ebbe ancora 5 figli: se contiamo
che Samuele vale 2, perché fu consacrato al Signore, Anna ebbe veramente 7
figli.
Era stata vituperata per non essere una buona moglie, ma debole e fragile;
ed invece divenne forte di ciò che Dio fece nella sua vita. Sembrava povera,
ma è diventata ricca; era in una posizione umile e bassa, ma è stata
innalzata.
Perché questi capovolgimenti umani, in cui sembra che tutto debba essere
ribaltato, stravolto, totalmente cambiato dall’intervento divino?
“… poiché le colonne della terra sono del Signore e su queste ha
poggiato il mondo.”
Il potere onnipotente di Dio, non può essere controllato dagli uomini,
perché Egli sostiene tutta la creazione, ha fondato la terra e la sostiene
con la parola della Sua potenza.
Che cosa non può fare nelle situazioni familiari, o nelle vite umane?
Ecco perché è fondamentale dichiarare nelle nostre preghiere la grandezza di
Dio, perché è su di essa che esse devono fondarsi … non sui nostri
sentimenti, o sulla nostra comprensione delle cose, ma
su ciò che può fare
Dio, che è Signore e Padrone di tutto!
Anna, una donna che profetizzava
Ed infine, Anna profetizza! Che meraviglia vedere ciò che Dio può fare per
bocca di una donna!
Qui i verbi sono al futuro, ad indicare
che Anna stava parlando di fatti che sarebbero accaduti a lunga scadenza:
“Egli
veglierà sui passi dei suoi fedeli, ma gli
empi periranno nelle tenebre;
infatti l'uomo non trionferà per la
sua forza.
Gli avversari del SIGNORE saranno
frantumati;
egli
tuonerà contro di essi dal cielo;
il SIGNORE giudicherà l'estremità
della terra e darà forza al suo re;
innalzerà
la potenza del suo unto.”
La profezia di Anna è così ampia che ci parla di Gesù Cristo, il
“suo re”,
il
“suo unto”.
Ci parla di un giorno in cui il Signore
“giudicherà
l'estremità della terra”,
cioè di un tempo in cui tutti gli uomini dovranno comparire davanti al trono
di Dio e del Suo Agnello.
E c’è una bellissima promessa che vogliamo fare nostra, come donne e come madri: “Egli veglierà sui passi dei suoi fedeli”.
Dio non ci farà mai mancare la Sua protezione, ci manterrà in piedi, anche
quando sembra che gli uomini malvagi trionfino con la loro forza.
Questa è l’esperienza di molti uomini di Dio, che nel momento in cui
pensavano che non vi fosse più speranza, hanno ritrovato le energie per
rialzarsi e per risorgere … per effetto dell’intervento divino, pieno di
bontà:
“Quand'ho detto: «Il mio piede vacilla»,
la tua bontà, o SIGNORE, m'ha
sostenuto.”
(Salmo 94:18)
Anna è stata una donna di preghiera, nell’intercessione prima, ma anche nella lode e adorazione ad esaudimento avvenuto.
È bello notare che suo figlio, Samuele, è stato
anche lui un uomo di preghiera:
“Mosè e Aaronne tra i suoi sacerdoti,
e Samuele fra quanti invocavano il suo nome, invocarono il SIGNORE,
ed egli rispose loro.”
(Salmo 99:6)
Per me questo è un incoraggiamento enorme: desidero essere una donna di preghiera, perché spero che questo sia un esempio per mio figlio.
La mia speranza maggiore è che anche lui diventi un uomo di preghiera, cioè
un figlio di Dio che non si dimentica mai di mantenere un contatto costante con il
Donatore, con il meraviglioso Padre che si prende cura di noi in un modo
straordinario!
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