Tracciamo dei punti importanti che tratteremo:
La chiamata di Paolo in Macedonia e la sua ubbidienza a Dio
Lidia, la sua conversione, la sua vita per il Signore
Iniziamo quindi dalla visione che Paolo ebbe durante la notte.
In tutto il suo ministerio Paolo ebbe molte visioni, qualche volta di incoraggiamento, altre volte, come in questo caso, per dirigerlo nel suo lavoro.
Un angelo (IL MACEDONE) gli apparve per dirgli che era volontà di Cristo, che andasse a Macedonia; e Paolo non si lasciò scoraggiare dal divieto impostogli dal Signore di tanto in tanto, con il quale le sue intenzioni venivano ostacolate, poiché sebbene non sarebbe andato dove aveva intenzione di andare, cioè in Asia, sarebbe andato dove Dio aveva preparato un lavoro da fargli svolgere.
Quando Paolo e i suoi compagni arrivano a Filippi ricevono però una fredda accoglienza.
Indubbiamente dopo la chiamata tanto particolare da parte di Dio in quel luogo, ci si aspetta almeno un gioioso benvenuto come Pietro lo ebbe da Cornelio, quando l’angelo lo inviò da lui.
Ma dove era l’uomo macedone che pregò Paolo di andare là in tutta fretta? Perché Paolo non fu presentato solennemente, e non gli furono date in mano le chiavi della città?
Non trovò nulla del genere e infatti passò diverso tempo prima che ci si accorgesse di loro come leggiamo al Versetto 12
“Di là ci recammo a Filippi, che è Colonia Romana e la città più importante di quella regione della Macedonia; e restammo in quella città alcuni giorni”.
Penso che Paolo a questo punto del suo secondo viaggio missionario, inizi un po’ a scoraggiarsi e a pensare: cosa sono venuto a farci qui, era meglio, forse, restare dove eravamo!!!!
Questo particolare momento vissuto da Paolo mi ha fatto riflettere su come tante volte ci lasciamo scoraggiare sentiamo e siamo sicuri che Dio ci abbia chiamati in un posto o a svolgere un servizio per Lui e poi giunti a destinazione ci aspettiamo che suonino le trombe al nostro arrivo e invece, NON SUCCEDE NIENTE, passano i giorni e niente, gli anni ma niente; e noi lì a chiederci :dove ho sbagliato o in che direzione sto andando?
E quale mezzo migliore della Parola e della Preghiera abbiamo per scoprire Dio dove ci sta indirizzando e cosa vuole da noi?
“La Tua Parola è una lampada al mio piede e una Luce sul mio sentiero “.
SALMO 119:105
Non affidiamoci a sentimenti, a vocine interiori, o a sensazioni; ma restiamo fedeli alla Sua Parola e scopriremo le cose meravigliose che ci vengono preparate ogni giorno da Lui.
I nostri tempi non sono come i Suoi, quindi, pazientemente attendiamo con fede la Sua Volontà, infatti come vediamo ritornando al nostro testo al VERSETTO 13
“ Il Sabato andammo fuori dalla porta, lungo il fiume, dove pensavamo vi fosse un luogo di preghiera; e sedutici parlavamo alle donne riunite”.
Quindi dopo una ricerca trovarono un gruppo di donne pie (e non una sinagoga piena di Giudei), che sarebbero state entusiaste di sentirli parlare.
Le donne si incontravano fuori dalla città perché era l’unico posto in cui poteva essere tollerato un tale incontro, secondo la descrizione della devozione più antica e universale per invocare il nome del Signore bisognava stare appartati a e loro non interessava tanto dove, l’importante era adorare Dio, lo facevano in modo appartato ogni giorno e inoltre si radunavano di Sabato anche se erano solo donne e col dissenso e la disapprovazione della città.
Pensiamo alla gioia che hanno provato nel cuore, quelle donne che nel giorno dell’adorazione a Dio, (cioè il Sabato) si sono viste presentare degli uomini che potevano parlar loro del Signore Gesù: inoltre notiamo con quanta intraprendenza e audacia, queste donne non potendosi radunare dove volevano lo facevano come potevano.
Oggi, dobbiamo essere davvero grate a Lui per il privilegio che abbiamo di poterci radunare con tranquillità e in completa libertà per poter Adorare, Glorificare e Lodare il nostro Dio.
Così Paolo e gli altri si sedettero per istruire e pregare con loro, affinché potessero essere incoraggiate ed accrescere in loro una profonda conoscenza di Cristo.
Tra queste donne c’è LIDIA ... conosciamola un po'.
CARTA D’IDENTITA’
NOME | LIDIA |
LUOGO DI NASCITA | TIATIRI (si trova in Asia minore) |
STATO CIVILE | Non si sa se fosse sposata o vedova |
OCCUPAZIONE | Ricca commerciante di porpora |
Sempre in Atti 16 al versetto14 leggiamo:
“Una donna della città di Tiatiri, commerciante di porpora, di nome Lidia,
che temeva Dio, ci stava ad ascoltare.
Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo “.
Di questa donna prendiamo in considerazione quattro punti fondamentali della sua vita.
Primo punto : Lidia fu una delle prime convertite in quel luogo e sicuramente per lei è un onore avere il suo nome scritto nel libro di Dio, in modo che si leggerà sempre di lei nelle Scritture.
Ed è stupendo pensare che avendo aperto il nostro cuore al Signore, anche se non troviamo il nostro nome nella Bibbia, lo troveremo nel libro della vita.
Come è scritto in FILIPPESI 4:3 e in LUCA 10:20
bisogna veramente che ci rallegriamo per questo.
Secondo punto : il suo mestiere.
Lidia era una negoziante di porpora, era una donna molto rispettata, viveva in una casa spaziosa e aveva anche molti servi. Insomma non dobbiamo meravigliarci che fosse una donna di successo nei suoi affari, aveva le idee chiare e svolgeva il suo mestiere in modo onesto, con entusiasmo e per uno scopo ben preciso.
Ho notato nei vari commentari che tutti evidenziano il suo modo “ onesto “ di lavorare, ciò vuol dire che davvero lo faceva in modo lodevole e non era come tante donne di quel tempo come troviamo in I TIMOTEO 5:13 :
” Inoltre imparano anche a essere oziose, andando attorno per le case;
e non soltanto a essere oziose, ma anche pettegole e curiose,
parlando di cose delle quali non si deve parlare”.
Pur essendo una donna indipendente e dato che i suoi prodotti erano richiesti soprattutto da re e comunque da persone ricche di un certo livello, questo non aveva permesso che ne fosse assorbita completamente, ma trovava il tempo per cose di maggiore importanza; ovvero adorava Dio e trovava il tempo per far progredire e migliorare la sua anima.
E a questo punto guardo indietro nella mia vita, a quando avevamo un negozio e, con vero dispiacere penso a come il lavoro assorbiva tutto il nostro tempo, e tutto il nostro essere.
Vivevamo solo per il negozio, e mi viene in mente il versetto che dice dov’è il tuo tesoro lì è anche il tuo cuore (Matteo 6:21), purtroppo era proprio così.
Quando abbiamo aperto il negozio, lo abbiamo fatto con lo scopo di avere un’attività nel mondo dirigendoci però verso Dio, nel senso che con dei buoni propositi “ evangelici” pensavamo di poter portare agli altri la Parola di Dio, ma contando sulle nostre forze, eravamo convinti di poter badare a questo mestiere senza togliere nulla a Dio, ma soprattutto eravamo certi che il negozio era una risposta da parte del Signore.
Invece pian piano, non stavamo seguendo più Dio, ma altre direzioni e purtroppo non avevamo neanche più il tempo di andare alle riunioni; ma ringrazio tanto Dio che nella Sua Immensa Misericordia mi ha offerto l’opportunità di cambiare tutta la mia vita e, anche se questo ha comportato il fatto di aver dovuto cambiare città, abitazione, chiesa e lavoro lo ha fatto nella Sua Grazia e in modo meraviglioso dandomi la possibilità di conoscerlo a fondo attraverso la Sua parola e ora a distanza di un anno scopro le benedizioni che mi dona ogni giorno e posso dire con estrema certezza che tutto ciò che fa il Signore lo fa per il nostro bene.
Terzo punto :
E qui mi ricollego a Lidia e di come Dio l’ha condotta a Filippi, affinché potesse beneficiare del ministerio di Paolo; e proprio lì in una città dove lei non era nata, poiché proveniva da Tiatiri, fece buon uso della vantaggiosa opportunità che Dio le stava offrendo.
Ed è così vero il versetto in Romani 8:28
“Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il Suo disegno.
Quarto punto:
Adorava Dio con tutto il Suo cuore.
Quando Lidia a quell’ incontro di preghiera sente parlare di Gesù apre il suo cuore e si ravvede, subito dopo sente la necessità di dire agli altri ciò che stava succedendo in lei.
Infatti si battezza, e quale modo migliore per testimoniare della propria fede, per mostrare a tutti l’incontenibile felicità che regnava dentro di lei, ma soprattutto dimostrava che si identificava con la morte e la resurrezione di Cristo ed era una nuova creatura.
Romani 6:3-5
“ O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella Sua morte? Siamo dunque stati sepolti con Lui mediante il battesimo nella Sua morte, affinché come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. Perché se siamo stati totalmente uniti a Lui in una morte simile alla Sua, lo saremo anche in una resurrezione simile alla Sua.
Con il suo entusiasmo Lidia, portò a Gesù tante persone e grazie a lei il numero dei cristiani crebbe tantissimo, che sorse la prima chiesa lì in quel luogo.
Penso che questo è ciò che Dio si aspetta da ognuno di noi, che lavoriamo in questo mondo, in modo da mettere tutte noi stesse al servizio di Cristo e cosa fondamentale, inoltre, di parlare agli altri dell’amore stupendo del nostro Signore Gesù.
Sforziamoci sempre di raggiungere lo scopo a cui Dio ci ha chiamate e non perdiamo mai di vista la nostra destinazione finale.
La nostra vita terrena ci spinge a combattere, e noi combattiamo il buon combattimento della fede.
“Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale hai fatto quella bella confessione di fede in presenza di molti testimoni”. (I Timoteo 6:12 )
Per raggiungere poi delle ricompense eterne e cioè le “corone” che sono riservate per coloro che le hanno conquistate.
Per Lidia, l’essere diventata cristiana significava qualcosa di molto concreto e cioè: l’intera sottomissione alla supremazia di Cristo.
Oltre a tutta se stessa sottomise anche la sua casa infatti costrinse Paolo e i suoi compagni a rimanere presso di lei e loro accettarono, segno che davvero questa donna si era convertita.
Inoltre un altro aspetto fondamentale da non sottovalutare di Lidia è il fatto che non si vergognava di Cristo e quindi neppure quando Paolo e Sila, coperti di ferite e contusioni, tornarono a casa sua dopo essere stati in prigione.
Tutti in città sapevano quanto Lidia considerava un privilegio ospitare quegli uomini in casa sua.
E quale altro insegnamento, come donne, questa sera possiamo trarre da Lidia se non quello dell’OSPITALITA’!!
Dio desidera che i cristiani aprano le loro case agli altri e si aiutino con i mezzi che Lui ci mette a disposizione. Dio desidera che amministriamo con diligenza i beni materiali che ci ha affidato.
Chi pratica l’ospitalità si renderà conto in seguito e con sua grande sorpresa, di aver qualche volta, ospitato degli angeli senza saperlo.
Ebrei 13:2
“Non dimenticate l’ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo hanno ospitato angeli”.
E’ comprensibile supporre che una donna, che era riuscita ad impressionare gli apostoli e la sua famiglia con le proprie convinzioni, avesse lo stesso successo nel convincere gli altri attraverso i suoi contatti di lavoro; quindi prosperava su due fronti.
Inoltre vediamo in Filippesi 1:3-7 e 4:3 , che nella lettera che Paolo scrisse qualche anno dopo alla comunità di Filippi, mentre era prigioniero a Roma, menziona delle donne che hanno lavorato intensamente insieme a lui per portare la diffusione del vangelo.
E’ stupendo vedere come una donna, comunque impegnata in un commercio così importante abbia dato tutta se stessa per servire Gesù e lo ha fatto fedelmente ottenendo degli ottimi risultati.
Pensando al vero premio, quello che è nei cieli e non alle ricchezze e ai tesori di questa terra. Lidia ha corso verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione in Cristo Gesù.
Come è scritto in FILIPPESI 3:13-14
“Dimenticando le cose che stanno dietro di me e protendendomi verso quelle che stanno davanti ,
corro verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione in Cristo Gesù”.
Che tutte possiamo essere delle tante Lidia….
DOMANDE PER LA RIFLESSIONE
Dove appare Lidia per la prima volta e che cosa si dice di lei?
Cosa accadde quando sentì parlare Paolo?
Quale fu l’azione di Dio nei suoi confronti e che cosa fece lei? (VEDI ANCHE PROVERBI 14:23 e LUCA 8:15)
Dopo aver sentito parlare Paolo, quale fu la sua pubblica confessione di fede?
Qual è la spiegazione a tale confessione?
GIOVANNI 15:1-6 parla di portare frutto. In che modo la vita di Lidia portò frutto?
In che modo Lidia dimostrò di dare la precedenza assoluta alle cose di Dio?
Che cosa impari da lei e come puoi manifestarlo nella tua vita quotidiana?
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