"E
Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore,
e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,
perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva.»"
Luca 1:46
Nel panorama di libri evangelici, e nei siti evangelici, è estremamente
difficile trovare degli studi biblici sulla persona di
Maria,
madre del Signore Gesù Cristo. A causa dell’enorme attenzione che la
religione cattolica dedica alla sua persona, facendone un vero e proprio
culto, gli evangelici l’hanno accantonata, dimenticata, per prendere le
distanze dalle storture idolatre che l’accompagnano.
In realtà la Bibbia ci fornisce di lei un quadro meraviglioso, e ce la
propone come modello di donna, insieme alle altre donne pie e devote
dell’Antico e del Nuovo Testamento: non possiamo dimenticarla, indotte dalla
paura di farne un idolo, ma dobbiamo cercare di avere una visione corretta
del posto che Dio le ha dato nell’opera dell’incarnazione di Gesù Cristo.
Bisogna dire che la Bibbia ce ne parla in modo estremamente sobrio e ci dà
pochissime informazioni riguardanti la sua persona, la sua vita e la sua
famiglia; infatti, chi ha voluto farne un culto, ha dovuto attingere
informazioni dai vangeli apocrifi, cioè da quegli scritti non
ispirati dallo Spirito Santo ed elaborati allo scopo di creare confusione
riguardo alla verità della Parola di Dio.
Scopriamo insieme ciò che la Bibbia ci dice su
Maria,
madre naturale del Signore Gesù Cristo.
Emergono dai pochi dettagli biblici, alcune qualità che dovremmo imitare:
Maria era una ragazza pia, devota, sottomessa
al Dio d’Israele.
“E Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore.»” (Luca 1:47).
Notiamo come lei chiama Dio =
“mio
Salvatore”! Ella sapeva di aver bisogno di un Salvatore, perché
conosceva la sua natura di peccatrice, come tutti gli uomini. In questa
parola, percepiamo la sua attesa di un Salvatore, secondo la promessa fatta
agli Ebrei; anche lei stava aspettando il Messia promesso.
Maria
ammette davanti a Dio la propria bassezza, e il proprio
peccato: “… perché egli ha guardato
alla bassezza della sua serva.” (Luca 1:48)
Queste parole dimostrano che Maria era una ragazza umile, sottomessa a Dio e che conosceva, lodava e magnificava la grandezza di Dio. Maria era cosciente di ciò che l’angelo le aveva detto: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.” (Luca 1:30)
Maria aveva trovato grazia presso Dio; Egli l’aveva
resa capace di accogliere in sé il seme divino che avrebbe generato il
Figlio Gesù Cristo. Nonostante ella fosse una peccatrice come le altre
donne, Dio le aveva fatto grazia:
“Lo
Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà
dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio
di Dio.”
Maria era una donna capace di adorare:
“… perché grandi cose mi ha fatte il
Potente. Santo è il suo nome; e la sua misericordia si estende di
generazione in generazione su quelli che lo temono.” (Luca 1:49)
Riconosceva che Dio, il Potente, aveva agito nella sua
vita, scegliendola tra molte altre donne per un compito importantissimo.
Questo favore ricevuto da Dio, la spingeva a lodarLo, a magnificare il Nome
Suo santo e a riconoscere la Sua grande misericordia.
Dalle parole di Elisabetta, scopriamo un
altro dettaglio su
Maria:
“…
ad alta voce esclamò: «Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è
il frutto del tuo seno!»” (Luca 1:42)
Maria era né più né meno una donna come tutte le altre; ma a causa dei suoi natali, della sua discendenza (che risaliva direttamente al re Davide), era la donna prescelta da Dio. Questa elezione divina rappresentava una benedizione per lei, perché la faceva essere lo strumento scelto da Dio per portare a compimento l’incarnazione del Figlio di Dio, che sarebbe diventato “frutto del suo seno”.
La sua elezione “fra le donne” non fa di lei una donna al di sopra delle altre; Gesù ce lo conferma con queste parole:
“Mentr'egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti portò e le mammelle che tu poppasti!» Ma egli disse: «Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!»” (Luca 11:27) Una donna invidiò il ruolo che Maria aveva avuto nel dare alla luce un Figlio così speciale; ma Gesù ribadisce che tutti possono essere pari a Maria, se sono ascoltatori della Parola di Dio e se la mettono in pratica.
Scopriamo poi che
Maria era una donna calma, riservata, poco incline
a mettersi in mostra, ma capace di riflettere sugli strani
avvenimenti della sua vita:
“Maria
serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo.” (Luca 2:19)
Sapeva benissimo che non era lei ad essere importante, ma il Figlio
che Dio le aveva dato sarebbe diventato il Salvatore dell’umanità; doveva
dunque mantenere il ruolo che le spettava, cioè di strumento nelle mani di
Dio per compiere la Sua opera.
Maria, al momento della presentazione di Gesù
nel tempio, 8 giorni dopo il parto, riceve una rivelazione particolare, per
bocca del profeta Simeone:
“E Simeone
li benedisse, dicendo a Maria, madre di lui: «Ecco, egli è posto a caduta e
a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione a te stessa
una spada trafiggerà l'anima), affinché i pensieri di molti cuori siano
svelati».” (Luca 2:34)
Giuseppe e Maria si stupiscono delle cose che vengono dette loro riguardo a questo Figlio; e Maria viene preparata ad affrontare (33 anni prima) al cammino di sofferenza e di reiezione di questo Figlio. Quando Cristo morirà sulla croce, Maria che si trovava ai Suoi piedi, vedrà il Figlio abbandonato dagli uomini e da Dio stesso e faticherà a comprendere la Sua triste fine; solo alla risurrezione, si renderà infine conto della grandezza del Suo Salvatore e Signore.
Maria appare anche nell'episodio di
Gesù dodicenne nel tempio.
“Quando i
suoi genitori lo videro, rimasero stupiti; e sua madre gli disse: «Figlio,
perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io ti cercavamo, stando in gran
pena». Ed egli disse loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io dovevo
trovarmi nella casa del Padre mio?» Ed essi non capirono le parole che egli
aveva dette loro. Poi discese con loro, andò a Nazaret, e stava loro
sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.”
Maria, spinta dall’ansia che l’aveva turbata per tre giorni (quando non riusciva a trovare il figlio) si permette di rimproverarlo; Gesù fa immediatamente capire che Egli non è figlio di Giuseppe, ma Figlio di Dio e che dunque deve occuparsi di ubbidire a questo Padre ben più importante!
E’ strano come
Maria e Giuseppe non riuscirono a capire queste parole di Gesù, quasi che
Lui fosse un figlio come tutti gli altri. Tuttavia, ancora una volta ci
viene detto che Maria conservava nel suo cuore questi insegnamenti del
Figlio, che sono dettagli importantissimi per aumentare la Sua fede in Lui.
Maria, al momento di
un matrimonio a Cana di Galilea, comprende bene che il Figlio che aveva
ricevuto da Dio, le era di molto superiore, in quanto Dio stesso incarnato.
Gesù dice a Sua madre, una frase che sembra enigmatica:
«Che c'è fra me e te, o donna? L'ora
mia non è ancora venuta» (Giovanni 2:4)
Maria aveva già imparato nel tempio che suo Figlio aveva un Padre, del quale doveva fare la volontà. Qui impara che il Figlio Gesù Cristo deve prendere le distanze da lei, perché si prepara a compiere il Suo primo miracolo, come Dio. Non può ricevere un ordine da lei (quello di occuparsi del vino delle nozze), perché Lui sa cosa deve fare.
Maria si stava immischiando in cose che non la riguardavano, perché non era ancora venuto per lui il momento di rivelare Sé stesso come Figlio di Dio: Gesù poteva solo ascoltare la voce di Dio, quando si trattava di compiere un miracolo. Maria comprende bene la riprensione del Figlio, e si ritira dicendo: «Fate tutto quel che vi dirà».
Qualcuno ha
scritto:
“Se Maria era stata tentata
di uscire dal suo ruolo, a causa del suo profondo affetto per il Figlio, e
forse anche per il desiderio di vedere il Figlio pubblicamente riconosciuto
– appena il Signore parlò con autorità, riprese il suo ruolo di secondo
piano di donna sottomessa, nell’attesa che il Figlio brillasse della Sua
gloria divina.”
Pare che
Maria e i fratelli di Gesù, Lo seguissero di
tanto in tanto durante il Suo ministerio (leggi Matteo 12:46; 13:55; Marco
3:31; Luca 8:19 e Giovanni 2:12). Maria ebbe una
famiglia numerosa: la Bibbia ci ricorda che i suoi figli si
chiamavano Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda e che vi erano anche delle
figlie.
Scopriamo così che dopo il Figlio, nato dallo Spirito Santo, ebbe dei figli nati dal matrimonio con il marito Giuseppe. Fu una famiglia che faticò a comprendere che il figlio primogenito era molto speciale (Luca 2:7), perché ad un certo punto non credettero più che Egli fosse il Messia, Dio incarnato: “Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui.” (Giovanni 7:5)
Ma la Sua risurrezione provocò in loro una
nuova fede, che li condusse ad essere discepoli e apostoli di Cristo:
“Tutti questi perseveravano concordi
nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù e con i fratelli
di lui.” (Atti 1:14) Maria diventa così la madre di una famiglia che,
unita, è seguace di quel Messia morto per i peccati del mondo; i suoi figli
divennero degli apostoli di Cristo (ce lo dimostra la lettera di Giacomo
apostolo, anziano della chiesa di Gerusalemme e fratello carnale di Cristo -
leggi Galati 1:19 e 1 Corinzi 9:5)
Troviamo ancora
Maria ai piedi della croce in Giovanni 19:25-27.
E’ circondata da altre donne fedeli a Gesù Cristo e da Giovanni, il
discepolo che Gesù amava. Immaginiamo il dolore indicibile provato da questa
donna di fronte alla crocifissione del Figlio; L’aveva osservato e seguito
per 33 anni ed aveva goduto della sua bellezza morale … ora vedeva il Suo
volto sfigurato dal dolore. Sì, la spada le stava trafiggendo l’anima, come
Simeone aveva profetizzato.
Gesù comprendeva la sofferenza della madre ed ebbe per lei una parola di conforto, affidandola a Giovanni: “Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!» Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!» E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua.” (Giovanni 19:26)
In quell’istante Gesù, pur sapendo che si trattava
della Sua madre naturale, le rivolse la parola chiamandola «Donna»:
era come se Dio stesso parlasse e sostituisse quel Figlio che le veniva
tolto con un altro figlio, affinché il suo cuore fosse consolato. Affidava a
Giovanni il compito di sostentamento della madre (che era già vedova), un
compito che non poteva più portare a termine (era il figlio primogenito).
Maria viene citata infine come facente parte
delle donne che attendevano lo Spirito Santo. Non si parla di lei né al
momento della sepoltura e nemmeno al momento della risurrezione; ma in Atti
1 Maria viene citata per l’ultima volta nella Bibbia.
Il suo compito terrestre era terminato, ma
nasceva per lei
una nuova relazione
con il Figlio di Dio risuscitato: Egli era
diventato il suo Salvatore e il suo Signore.
«Tutti questi perseveravano concordi
nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù e con i fratelli
di lui.» (Atti 1:14)
La presenza di Maria e dei fratelli carnali di Cristo in questo momento
storico così importante, ci indica che era diventata una discepola del
Signore; il figlio le era stato tolto, ma era entrata a far parte insieme
alle altre donne e ai discepoli di Cristo, della chiesa nascente in
Gerusalemme. Il suo nome era stato scritto nei cieli, perché anche lei era
stata riscattata dal sangue di Cristo ed ora confessava, insieme ai suoi
figli, il grande Nome del Salvatore.
Sì, Maria, madre di Gesù Cristo, è stata una grande donna da imitare; anche se
nessuna di noi potrà mai assomigliare a lei nel compito unico che Dio le
aveva affidato, possiamo tuttavia emularla nelle grandi virtù che l'hanno
contraddistinta.
Per
approfondire l'argomento relativo a Maria, ti consiglio anche di leggere la
pagina MARIA, MADRE DI DIO?
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